E’ a tutti noto che la questione romana riguarda tutti gli italiani, che aspirano ad avere una Capitale all’altezza della funzione a cui è chiamata dall’Italia e dal resto del mondo.
Pertanto tecnici, docenti e ricercatori universitari di:
ANDIS-Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria e Ambientale, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, CNIM-Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione, Ordine Ingegneri di Roma e provincia, Centri di ricerca italiani, preoccupati per il degrado sempre più diffuso di Roma e per i riflessi economici negativi in atto, ritengono doveroso esprimere il proprio parere sui problemi principali della Capitale e indicare soluzioni concrete.
Le questioni principali riguardano tre tipologie di interventi finalizzati al miglioramento ambientale vuoi di Roma che dell’area vasta metropolitana: rifiuti urbani, qualità delle acque superficiali, qualità dell’aria.
I rifiuti urbani per norma devono essere smaltiti nel territorio dove vengono prodotti; invece Napoli, Roma ed altre città italiane fanno ricorso all’istituto della deroga, pretrattandoli e spedendoli al Nord ed all’estero con gravi danni ambientali ed economici.
A Roma vi sono le tecnologie per trattare i rifiuti urbani con emissioni in atmosfera conformi ai più stringenti requisiti di legge, e che consentono di riciclare i rifiuti raccolti a mezzo della differenziazione diretta e di valorizzare la frazione combustibile per la produzione di energia e quella umida per la produzione di ammendante, ottenendo così un notevole risparmio a favore dei cittadini.
La società comunale AMA, che va messa in grado di operare nel modo migliore, e le società private, vanno incentivate ad innovare per ridurre i costi di gestione e salvaguardare la salute dei cittadini.
Per quanto riguarda lo spazzamento delle vie della città si può adottare un sistema industriale misto: alcune Circoscrizioni potrebbero rimanere in carico all’AMA, mentre le altre potrebbero utilizzare imprese private scelte attraverso rigide e controllate procedure di gara.
Per la salvaguardia delle acque superficiali va riconsiderato l’attuale sistema di depurazione anche a mezzo dell’introduzione di tecnologie avanzate in grado di assicurare elevati livelli di qualità delle acque trattate e dunque il loro riutilizzo. Ciò consentirebbe di ottenere in tempi brevi l’efficace risanamento del Tevere, dei suoi affluenti e delle falde acquifere.
È noto che l’aria che respiriamo nelle città ed in particolare a Roma contiene sostanze di varia natura provenienti in primo luogo dall’abnorme traffico veicolare e dal riscaldamento domestico. Due decisioni drastiche dovranno assumere le nostre Istituzioni per la salvaguardia della salute umana e di quella dei nostri beni archeologici, considerando un orizzonte di pianificazione quinquennale:
– trasformazione dei tradizionali motori a combustione interna dei veicoli con nuovi motori ad emissioni dirette nulle;
– superamento incentivato delle caldaie a gasolio utilizzando nuove tecnologie a basso impatto ambientale.
I sottoscrittori del presente documento sono convinti che insieme l’Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria-Ambientale-ANDIS, le Università, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione-CNIM, l’Ordine degli ingegneri di Roma e provincia, i Centri di ricerca italiani, i Consigli Nazionali dei settori tecnici, l’AMA, L’ACEA e le aziende private romane, pioniere del passaggio dal trattamento manuale a soluzioni meccaniche di separazione delle diverse componenti dei rifiuti e dell’introduzione delle nuove tecnologie, possano trovare le soluzioni adeguate per rendere Roma una città pulita e moderna, al pari delle principali capitali europee.
Hanno sottoscritto:
Aurelio Misiti, Presidente CNIM-Comitato Nazionale Italiano Per La Manutenzione
Piero Sirini, Presidente ANDIS -Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria e Ambientale
Antonio D’Andrea, Preside della facoltà di Ingegneria civile e industriale “La Sapienza”
Carla Cappiello, Presidente Ordine ingegneri di Roma
Filippo Cascone, Segretario Ordine ingegneri di Roma
Angelo Artale, Direttore Generale FINCO – (Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni)
Carla Tomassi, Presidente Finco (Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni)
Maria Rosaria Boni, Coordinatore del Corso di Dottorato in Ingegneria Ambientale e Idraulica – “La Sapienza”
Renato Gavasci, Direttore Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica – Tor Vergata”-
Paolo Cannavò, Presidente della Fecc – Federazione Europea dei Manager delle Costruzioni
Roberto Orlandi, Presidente del Consiglio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati
Viotti Paolo, Professore Associato di Ingegneria Sanitaria e Ambientale “La Sapienza”
Alberto Prestininzi, Professore Ordinario di Geologia “La Sapienza”-
Aurelio Marchionna, Professore Ordinario di Ingegneria civile Università degli Studi di Trieste
Marco Nardini, Consigliere del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Sandro Cecili, Presidente Acea Ato2
Stefania Vitale, Ph.D. in Safeness and Environmental Chemical Engineering SPE Ingegneria srl
Giuseppe Sappa, Presidente del Consiglio d’Area di Ingegneria per l’Edilizia Sostenibile e l’Ambiente
Quintilio Napoleoni, Professore aggregato/Ricercatore Dipartimento di Ingegneria Civile Edile “La Sapienza”
Francesco Lombardi, Professore Associato di Ingegneria Sanitaria-Ambientale “Tor Vergata”
Agostina Chiavola, Professore Associato in Ingegneria Sanitaria Ambientale “La Sapienza”
Paolo De Girolamo, Professore Associato Costruzioni Idrauliche “La Sapienza”
Gaetano Settimo, Ricercatore dell’Istituto Superiore Sanità
Francesco Pittoni, Vice presidente del CNIM – Comitato Nazionale per la Manutenzione
Maurizio Del Re, Dirigente Veolia
Alessandra Polettini, Professore Associato in Ingegneria Ambientale “La Sapienza”
Raffaella Pomi, Professore aggregato Ricercatore in Ingegneria Ambientale “La Sapienza”