Il presidente del CNIM Aurelio Misiti chiarisce: le raccomandazioni scientifiche sono indispensabili per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina e sono volte ad evitare ritardi
La notizia dell’imminente approvazione da parte della Commissione VIA (la quale esamina i progetti relativi all’implemento delle infrastrutture del nostro Paese) in merito al progetto relativo al Ponte sullo Stretto di Messina, ha generato diverse opinioni da parte di esperti e politici, spesso poco informate e superficiali. Il nostro presidente Misiti, che all’epoca dell’Assemblea del 10 ottobre 1987 ricopriva la carica di Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, spiega in virtù della sua esperienza e competenza che le raccomandazioni del Comitato Scientifico di Stretto di Messina spa sono indispensabili.
L’Ingegnere e professore Aurelio Misiti ha accolto con favore l’iniziativa del Ministro delle Infrastrutture di procedere alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, sottolineando l’importanza di evitare ritardi derivanti da normative affrettate o interpretazioni errate e sostenendo il parere del Comitato Scientifico, formato principalmente da professori universitari italiani competenti, il quale deve essere preso in considerazione insieme alle raccomandazioni sollevate. Secondo il presidente del CNIM queste sono necessarie ed è doveroso inserirle nel progetto definitivo del 2011.
Misiti chiarisce così la sua valutazione all’interno dell’articolo de “L’Eco del Sud”: “Ho letto con molto interesse il parere sulla relazione del progettista (D.L.35/2023) del comitato scientifico di Stretto di Messina spa. In rispetto del D.L.35/2023 e plaudendo all’iniziativa del Ministro del MIT di aver deciso di realizzare il ponte sullo Stretto di Messina e Reggio, intervengo solamente su alcune questioni di forma: non si vuole ritardare la costruzione del ponte, ma evitare i ritardi, che spesso vengono attribuiti alla burocrazia mentre derivano da norme affrettate o attribuzioni errate.”
Il presidente del Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione ha quindi spiegato che il parere conclusivo dell’Assemblea del 1987, sulla base del progetto di massima analizzato, non ha comportato un’approvazione diretta ma la possibilità di sviluppare ulteriormente il progetto. Tuttavia, sembrerebbe che le prescrizioni del Consiglio Superiore non siano state adeguatamente prese in considerazione nella redazione del progetto del 2011, evidenziando la necessità di una revisione più approfondita.
Per Misiti è fondamentale sottoporre il progetto a due enti terzi che forniscono pareri indispensabili per l’avanzamento dello stesso: il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e la Commissione VIA, affinché tale processo avvenga in parallelo, rispettando i tempi previsti dalla legge.
Il presidente, in conclusione, ha espresso fiducia sul contributo che potrà donare la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina al miglioramento del paesaggio e all’accessibilità della regione, pur rispettando rigorosamente gli standard tecnici e ambientali ed esprimendo altresì rispetto per coloro che hanno sollevato diverse preoccupazioni ambientali in merito al progetto: “Ho grande rispetto invece verso coloro che non vogliono il ponte di Messina perché sconvolgerebbe il paesaggio. È vero che la costituzione italiana prevede anche la tutela dell’ambiente accanto a quella del paesaggio. Ritengo che la tutela del paesaggio sia stata considerata dai Costituenti comprensiva di quella dell’ambiente. Tuttavia, va bene anche così. È da vedere se l’introduzione di un’opera così bella come un ponte sospeso deturpi il paesaggio o lo migliori ancora di più. È stato così in tutto il mondo e credo che lo sarà anche nello stretto di Messina e Reggio, che possiede un paesaggio eccezionale che, a mio modesto avviso migliorerà con la costruzione del ponte”.
