Durante la conferenza stampa del 3 giugno 2020 sulla Fase 3 dell’emergenza sanitaria, il premier Giuseppe Conte si è mostrato aperto alla realizzazione del Ponte di Messina, tornando a parlare di un argomento su cui, nel corso degli anni, i vari Governi si sono più volte confrontati purtroppo più su basi ideologiche che tecniche.
Sebbene l’attuale esecutivo non consideri il Ponte sullo Stretto tra le infrastrutture del Mezzogiorno da realizzare nel breve periodo, il Presidente CNIM Prof. Ing. Misiti (già Presidente del Consiglio LLPP), in un recente intervento online, ha affermato che ci sono tutti gli elementi che fanno propendere in modo favorevole ad una sua imminente costruzione.
I tempi sono infatti maturi per la costruzione del Ponte che servirà a colmare il gap da sempre presente tra il Mezzogiorno e il Settentrione. Inoltre, la realizzazione del Ponte oggi non comporta alcuno sforzo ulteriore. In termini economici, nel 1997 è stato indetto un appalto vinto da una cordata di aziende che risulta essere ancora oggi valido. Dal punto di vista infrastrutturale, si è raggiunto negli ultimi anni un elevato livello di innovazione dei materiali che consentono interventi strutturali meno impattanti e molto più sicuri.
Il Ponte di Messina, dunque, presenta tutte le caratteristiche per essere considerato non più un sogno bensì un progetto che deve e può essere realizzato.