La BBC (il servizio pubblico radiotelevisivo inglese) ha riportato di recente la notizia di un restauro ai danni dell’opera “Immacolata Concezione” di Bartolomé Esteban Murillo in Spagna. Il lavoro, eseguito da un restauratore amatoriale, ha danneggiato l’opera in maniera irreparabile.
Ad oggi, il quadro normativo spagnolo non tutela il lavoro dei restauratori professionisti nel riportare all’antico splendore le opere d’arte che rappresentano un valore non solo per chi le possiede ma per l’intera umanità.
L’episodio ha fatto da amplificatore all’Associazione professionale dei restauratori e dei conservatori (Acre) spagnola che da tempo lamenta l’assenza di una normativa adeguata. Sebbene, infatti, per le opere riconosciute come Beni Culturali, i lavori di restauro e di conservazione devono essere comunicati al Governo, lo stesso non avviene per opere minori che, non registrate al Ministero della Cultura, sono più esposte agli interventi di mani incompetenti.
In Italia abbiamo un quadro normativo più strutturato, basato sulla qualifica del personale, delle imprese e la definizione di norme tecniche da parte dell’UNI (Serie Uninormal).
Bisogna tuttavia investire nella cultura del restauro e della manutenzione, aspetti fondamentali della nostra civiltà, per tutelare il patrimonio culturale collettivo.