Attualmente, l’idrogeno rappresenta meno del 2% dell’attuale consumo di energia in Europa ed è usato principalmente per produrre prodotti chimici, come la plastica e i fertilizzanti. Il 96% di questa produzione di idrogeno proviene dal gas naturale, che però emette grandi quantità di emissioni di CO2 nel corso del processo.
Esiste, tuttavia, una maniera di ottenere questo gas anche da energie rinnovabili. È questo il caso dell’“idrogeno verde” rinnovabile, che può essere prodotto in elettrolizzatori scindendo l’acqua in ossigeno e idrogeno, usando elettricità rinnovabile. In questo modo esso può essere usato per produrre prodotti industriali, come fertilizzanti verdi e acciaio verde. Un’altra applicazione è quella nel settore dei trasporti, specialmente per quanto riguarda i trasporti pesanti e a lunga distanza.
Per implementare l’uso di questa fonte rinnovabile, l’Unione Europea sta delineando un piano per l’integrazione del sistema energetico che vede l’idrogeno verde come elemento chiave nel processo di decarbonizzazione dell’economia. In questo contesto, l’8 luglio 2020 la Commissione Europea ha ideato una nuova strategia dedicata all’uso di questo gas in Europa, con l’obiettivo di esplorare le sue potenzialità e di sostenere la sua produzione su larga scala.
A tal proposito, la Commissione ha pubblicato uno studio, nell’aprile del 2020, sull’impatto dell’uso potenziale di biometano e idrogeno sulle infrastrutture transeuropee. La ricerca mostra come nell’immediato futuro il biometano e l’idrogeno pulito assumeranno un ruolo maggiore nel sistema energetico, data la progressiva decarbonizzazione. In particolare, si stima che il potenziale di stoccaggio dell’idrogeno sia vantaggioso soprattutto per le reti elettriche, poiché l’idrogeno permette di conservare fonti di energia rinnovabili non solo in grandi quantità, ma anche per lunghi periodi.
Ciò significa che in futuro, questo gas potrà aiutare a migliorare la flessibilità dei sistemi energetici, bilanciando domanda e offerta nel caso ci sia un’eccessiva o insufficiente produzione di energia. Un quadro normativo dedicato, tra cui le reti transeuropee per l’energia (TEN-E) e la Connection Europe Facility (CEF), darà ulteriore impulso alle politiche di sviluppo di idrogeno pulito e biometano.
Per sostenere gli Stati membri nell’adozione dell’energia a idrogeno, l’UE ha anche istituito un gruppo informale di esperti, composto da rappresentanti dei ministeri responsabili delle politiche energetiche, chiamato Hydrogen Energy Network (HyENet). HyENet fungerà da piattaforma di scambio di informazioni, di condivisione di buone pratiche e di aggiornamento sui recenti sviluppi in materia di fonti rinnovabili.