Negli ultimi anni, la cattiva gestione della manutenzione dei ponti e dei viadotti è stata spesso al centro della cronaca italiana rivelando l’importanza di azioni strutturali per la loro messa in sicurezza.
A tale scopo mira il Consorzio Fabre: l’alleanza tecnico-scientifica nata di recente tra ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile) ed alcuni dei principali Istituti Universitari italiani (i Politecnici di Milano e Torino, le Università di Pisa, Padova, Perugia, Camerino, Messina, e Campania).
Una squadra di ingegneri e specialisti qualificati è stata chiamata a monitorare e valutare lo stato in cui versano le infrastrutture stradali in Italia e a coordinare le attività che riguardano la classificazione del rischio strutturale ed ambientale. In base alla valutazione dei vari rischi (statico, fondazionale, sismico, idrologico), i consorziati promuoveranno lo sviluppo e l’utilizzo di tecniche innovative negli interventi di riparazione e miglioramento delle strutture esistenti.
“La questione della sicurezza – così come ha commentato il Dirigente di ricerca Paolo Clemente – va affrontata ingegnosamente sia nella fase progettuale delle nuove strutture che nella valutazione e nel monitoraggio di quelle esistenti con sistemi tecnologici avanzati”.