Si è svolto venerdì 27 novembre, alle ore 19.00, l’incontro su Zoom “Ponte sullo Stretto. Verso un rilancio per l’economia italiana e per rendere il Sud un ponte ideale per la crescita del Mediterraneo.” Il convegno è stato organizzato dai Rotary Club Nicotera Medma, da quello di Polistena e da quello di Gioia Tauro.
Dopo i saluti dei presidenti dei tre Rotary club, Mario Romano, Salvatore Auddino e Antonio Castellano, sono intervenuti l’ing. Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici nonché presidente del CNIM, l’on. Silvia Vono, Senatrice e Vicepresidentessa VIII, Commissione Trasporti e Infrastrutture e l’ing. Giovanni Mollica, fondatore della Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno. Le conclusioni sono state a cura di Giovanni Petracca, assistente del governatore del Distretto Rotary 2100, e l’evento è stato moderato dal giornalista Giacomo Francesco Saccomanno.
“Già nel ’97 ho dato un parere sul ponte, me ne occupo almeno da 40 anni, ma la novità rispetto al passato – ha spiegato l’ing. Aurelio Misiti – è quello che sta succedendo in Europa, in particolare in Germania. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è un’ostacolo, a Est c’è la Russia che non permette uno sviluppo verso quella direzione. Ecco quindi che l’unica via che rimane all’Europa è il Sud, il Mediterraneo.”
“Siamo il Paese frontiera verso l’Africa, futuro del Mediterraneo e futuro del mondo” – ha continuato il presidente del CNIM – Dobbiamo essere per primi vicini a questo continente per aiutarlo a sviluppare la democrazia e a utilizzare le materie prime nel suo territorio. L’Europa vuole che l’Italia si sviluppi e l’ha detto chiaramente: per sviluppare l’Italia dovete sviluppare il Mezzogiorno.”
L’ing. Aurelio Misiti ha poi ricordato che l’80% dei calabresi e dei siciliani sono favorevoli alla costruzione del ponte sullo Stretto e che si tratta di un’opera che fa parte di un progetto più ampio e strutturato di sviluppo del Mezzogiorno. Il ponte deve infatti essere inserito in un progetto di sistema che prevede lo sviluppo economico attraverso le ZES (Zona Economica Speciale), la TAV su Roma-Catania (3.30 h) e l’innovazione e la ricerca nella città metropolitana dello Stretto.
“Il ponte sullo stretto è una battaglia che sto portando avanti perché mi sembra un volano di sviluppo per l’Italia in Europa e non solo, ad esempio in Africa, dove guardano i grandi investitori – ha esordito l’on. Silvia Vono – “Il guaio della politica è quando l’ideologia si sovrappone a ciò di cui i territori hanno veramente bisogno.”
“Se ci fosse l’unanimità i tempi per il ponte sarebbero molto più stretti perché i fondi non mancano, il progetto esiste ed è un’opera che potremmo portare subito al tavolo del governo, chiedendo alla ministra di allargare l’area delle 130 opere prioritarie. – ha spiegato la Senatrice – Siamo riusciti far inserire nel piano del Ricovery Found la possibilità di un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Ci sarà una fase in cui dovranno essere esaminati nuovamente gli studi di fattibilità e stiamo cercando di portare avanti il progetto definitivo.”
“La costruzione del ponte e di tutte le infrastrutture che auspichiamo per il Meridione, si inseriscono in un sistema logistico che oggi costituisce un’enorme ricchezza.” – ha dichiarato l’ing. Giovanni Mollica – “La logistica dei trasporti può essere per l’Italia quello che il petrolio è stato per i Paesi arabi.” Ha poi concluso il suo intervento ribadendo che non possiamo lasciarci sfuggire l’opportunità di mettere in atto questo progetto, dopo averne perse così tante.