Progetto di Sistema per il Sud, ponte sullo Stretto, passi avanti per il “viaggio dell’avvenire”

Il 30 maggio 2023 è stata approvata in via definitiva dal Senato, la proposta di Legge riguardante la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, e l’inizio dei lavori è previsto nel 2024.

Proprio questo è stato l’argomento centrale dell’evento “Progetto di Sistema per il Sud e Ponte sullo Stretto” tenuto a Roma, in via di Pietra, all’interno della sala FICEI il 15 giugno 2023. All’evento coordinato dall’On. Prof. Aurelio Misiti, presidente del CNIM e moderato dal giornalista Mario Primo Cavaleri, hanno partecipato il viceministro alle Infrastrutture On. Galeazzo Bignami, il prof. Adriano Giannola presidente SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – e l’arch. Pier Paolo Maggiora; sono poi intervenuti il prof. Ennio Cascetta, il prof. Risitano e il prof. Randazzo.

Al centro del dibattito l’ormai noto squilibrio tra il Nord e il Sud d’Italia che va inserito all’interno di un contesto storico fermo da decenni: c’è un’enorme differenza di tecnologie, di specializzazione, di manodopera tra il Settentrione e il Meridione, dovuta anche alla migrazione del settore imprenditoriale.

Una distanza destinata a crescere se non si procede con interventi di riqualificazione sul territorio individuati dal prof. Misiti che, già nel 2000, ne parlava all’interno del suo libro “Il viaggio dell’avvenire. I trasporti, gli scambi commerciali, le vie di comunicazione del ventunesimo secolo nel pianeta”. Il PNRR può essere un’occasione per attuare quanto immaginato dall’autore: “Il Mediterraneo potrebbe costituire il cuore dello sviluppo […] il baricentro della regione che oggi chiamiamo Europa, spostato al di qua delle Alpi”.

La Sicilia, per esempio, funge da ponte naturale energetico fra il Mediterraneo, in cui transita il 25% del commercio marittimo, e il resto d’Europa in virtù della posizione geostrategica in cui si trova. L’Italia può mirare a un rafforzamento del suo ruolo nel Mediterraneo per riportare lo sviluppo dell’industria italiana al livello delle grandi potenze europee, grazie a un progetto di riqualificazione per l’intero Meridione.

La realizzazione di un ponte sullo Stretto di Messina, rappresenta solo un elemento, seppur significativo del progetto di Sistema.

Lo Stretto di Messina infatti, rappresenta ad ora l’unico collegamento tra la Sicilia e il resto del nostro Paese: va considerato però che gli attuali tempi di percorrenza, a causa di un mancato collegamento stabile, sono un ostacolo per lo sviluppo industriale e commerciale, non solo per l’Italia ma anche per l’Europa, considerando che questo attraversamento è inserito nel corridoio TEN-T scandinavo-mediterraneo.

La realizzazione del ponte contribuirebbe quindi a diminuire i tempi di percorrenza dello Stretto e a facilitare gli spostamenti in tutto il Sud Italia grazie a un rafforzamento delle linee ferroviarie che comprende:

  • la costruzione di una linea ad Alta Velocità che collega Messina con Reggio Calabria;
  • la realizzazione di un ponte ferroviario tra Augusta, Messina e Palermo;
  • un piano di intervento per lo sviluppo economico del Quadrilatero Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro.

Durante il dibattito si è sottolineata l’importanza dell’opera architettonica che si andrà a costruire: il progetto approvato prevede un ponte mai realizzato finora dal punto di vista ingegneristico e per la cui realizzazione sarà necessario implementare nuove tecnologie e nuove tecniche di costruzione.

Proprio questo motivo potrebbe rappresentare un limite alla realizzazione: come afferma il prof. Misiti, per questo progetto vi è bisogno di un grande know-how, che proviene dallo studio approfondito della materia e dall’esperienza degli esperti che andranno in azione, insomma vi è bisogno di strutturare in maniera molto approfondita il progetto di realizzazione. Dal punto di vista architettonico, lo stesso rappresenterà il vero e proprio emblema di sviluppo del Paese e un’importante fonte di attrazione turistica.

L’arch. Pier Paolo Maggiora, si è soffermato su alcuni aspetti tecnici della costruzione: sarà un ponte sospeso per permettere il passaggio delle navi al di sotto di esso ma comunque strutturato per permettere, al di sopra, il transito di mezzi pesanti.

Da non sottovalutare però i tempi di realizzazione; anche se, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e una perfetta organizzazione logistica, la stima si potrebbe ridurre notevolmente: entro il 2032 il ponte potrebbe infatti essere concluso.

È anche importante riprendere le parole del prof. Misiti riguardo la cultura della Manutenzione: se il 40% delle risorse sono investite nella realizzazione dell’opera, il restante 60% sarà utilizzato per la Manutenzione. In Italia purtroppo questo aspetto a volte viene sottovalutato; ma non si possono costruire grandi opere se non verranno messe a disposizione le giuste risorse per effettuarne un corretto mantenimento.

Di Fabio La Porta e Cesira Vitiello, foto di Elisa Pezzi

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