Sismabonus: istituita la Commissione di monitoraggio sulla Classificazione del Rischio sismico

Lo scorso 21 ottobre, il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l’ing. Massimo Sessa, ha istituito la Commissione di monitoraggio delle Linee Guida per la “Classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni”, prevista dal D.M. n.58 del 28 febbraio 2017, definito “Sismabonus”.
Compito della Commissione è valutare l’utilità delle Linee Guida nell’arginare gli effetti dei terremoti, salvaguardando le vite umane e contenendo i costi di ricostruzione.
Per le sue attività, la Commissione si avvarrà del contributo delle Istituzioni e di esperti tecnici per offrire risposte concrete e garantire la massima integrazione del Sismabonus con altri interventi normativi finalizzati anche alla riduzione del fabbisogno energetico.

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Manutenzione di ponti e viadotti: si lavora all’aggiornamento della UNI 10985:2002

La legge sulle “Vibrazioni di ponti e viadotti” è attualmente oggetto di revisione da parte del gruppo di lavoro “Monitoraggio delle strutture” presso l’Ente di Normazione italiano (UNI).
L’aggiornamento della norma, recante le Linee Guida per l’esecuzione di prove e rilievi dinamici, punta a rinnovarne il contenuto alla luce dei recenti sviluppi tecnologici, nonché adeguarla alle “Linee Guida per il monitoraggio strutturale” definite dalla UNI/TR 11634.
Terminato il lavoro di revisione del testo normativo, sarà poi compito della Commissione “Acustica e Vibrazioni” il controllo tecnico finale.

Sicurezza sul Lavoro: i nuovi scenari della sicurezza al centro dell’evento organizzato dal CNI il 23.10.2020

Giunge all’ottava edizione la “Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza” organizzata dal CNI il 23 ottobre 2020.
Evoluzione professionale, nuovi approcci metodologici ed emergenza sanitaria i temi su cui relatori e professionisti di settore si confronteranno durante l’evento che per quest’anno sarà online.
La partecipazione è gratuita e vale 3+2 CFP (3 la mattina e 2 il pomeriggio) per l’aggiornamento delle competenze professionali degli Ingegneri.
Inoltre, per i partecipanti saranno riconosciute 3 ore come aggiornamento e formazione RSPP/ASPP/Coordinatori sicurezza cantieri.

È possibile consultare il programma dell’evento al seguente link

Ponte sullo Stretto: il progetto della Italferr promette di realizzarlo con costi e tempi ridotti

Di recente, il progetto del Ponte di Messina è stato inserito nel Piano Straordinario di Infrastrutture Nazionale accendendo un nuovo dibattito politico sul tema.
Tra le ipotesi avanzate per la sua realizzazione, si fa strada il progetto a cui sta lavorando Italferr. Un’alternativa interessante anche per il Presidente Cnim, Prof. Ing. Aurelio Misiti che, in una recente intervista al quotidiano La Sicilia, ne ha evidenziato gli aspetti positivi.
Il progetto della Italferr, se approvato, potrebbe essere realizzato in 4 anni e costare circa 2 miliardi di euro.

Il Ponte sullo Stretto: un’opportunità per l’economia meridionale

Il Presidente CNIM Prof. Ing. Aurelio Misiti, in un’ampia intervista rilasciata al giornalista Giovanni Pepi, ex condirettore della Sicilia, ha affermato che il Ponte sullo Stretto, se realizzato, trasformerà il Mezzogiorno in un importante centro economico e politico del Mediterraneo. Un’ ipotesi, questa, rafforzata dalla posizione favorevole dell’Europa che vede nel Ponte sullo Stretto la possibilità di ridurre le distanze commerciali con l’Africa, sottraendola così dalle attenzioni della Cina.

Durante l’intervista, il Presidente del CNIM si è espresso anche sulla bontà del progetto rispetto all’alternativa, ventilata nei mesi scorsi, di un tunnel sottomarino. Una soluzione quest’ultima incompatibile con la normativa italiana che sconsiglia fortemente la costruzione di tunnel in presenza di faglie attive, poiché in caso di eventi sismici, esporrebbe persone e cose ad un elevato rischio di sicurezza.

É possibile consultare le 4 sezioni dell’intervista al Presidente CNIM Prof. Ing. Aurelio Misiti al seguente link

Cantieri edili: per migliorarne la sicurezza intervengono i Quaderni Tecnici dell’Inail

Aumentare il livello di sicurezza nei cantieri edili temporanei e mobili è l’obiettivo dei Quaderni Tecnici pubblicati di recente dall’ Inail. Una raccolta di informazioni, leggi, norme tecniche e circolari che, prodotte nel corso degli anni, puntano a prevenire i rischi professionali dei lavoratori coinvolti nel montaggio, uso e smontaggio delle casseforme per calcestruzzo.
In passato, anche il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici si è interessato della sicurezza delle casseforme dedicando al tema un intero capitolo nelle “Linee Guida per la messa in opera e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito”, aggiornate nel 2017 mediante il decreto n. 361 del Presidente del Consiglio Superiore LLPP, l’ing. Massimo Sessa.
Tuttavia, il documento dell’ Inail si propone come strumento non solo di formazione e informazione ma anche di miglioramento per le piccole e medie imprese del settore.

È possibile consultare i Quaderni Tecnici al seguente link – https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-casseforme-quaderno-tecnico.pdf

Fabre: è realtà il Consorzio per la sicurezza di ponti e viadotti

Negli ultimi anni, la cattiva gestione della manutenzione dei ponti e dei viadotti è stata spesso al centro della cronaca italiana rivelando l’importanza di azioni strutturali per la loro messa in sicurezza.
A tale scopo mira il Consorzio Fabre: l’alleanza tecnico-scientifica nata di recente tra ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile) ed alcuni dei principali Istituti Universitari italiani (i Politecnici di Milano e Torino, le Università di Pisa, Padova, Perugia, Camerino, Messina, e Campania).
Una squadra di ingegneri e specialisti qualificati è stata chiamata a monitorare e valutare lo stato in cui versano le infrastrutture stradali in Italia e a coordinare le attività che riguardano la classificazione del rischio strutturale ed ambientale. In base alla valutazione dei vari rischi (statico, fondazionale, sismico, idrologico), i consorziati promuoveranno lo sviluppo e l’utilizzo di tecniche innovative negli interventi di riparazione e miglioramento delle strutture esistenti.
“La questione della sicurezza – così come ha commentato il Dirigente di ricerca Paolo Clemente – va affrontata ingegnosamente sia nella fase progettuale delle nuove strutture che nella valutazione e nel monitoraggio di quelle esistenti con sistemi tecnologici avanzati”.

Manutenzione delle infrastrutture: il Consiglio Superiore dei LLPP a lavoro per la redazione di Linee Guida sulla messa in sicurezza delle gallerie stradali

Il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l‘ing. Massimo Sessa, ha costituito un gruppo di lavoro per la redazione di Linee Guida su attività di indagini, ispezioni, manutenzione e messa in sicurezza delle gallerie stradali esistenti.
Un’esigenza resa necessaria a seguito del d.l.16 luglio 2020 n.76 recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.
In un Paese, come l’Italia, che rappresenta il 50% dell’intero sviluppo della rete stradale transeuropea (TERN) ed è considerato il Paese europeo con maggior numero di gallerie stradali, risulta evidente la necessità di predisporre un documento tecnico in grado di assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, della valutazione della sicurezza e del monitoraggio delle gallerie esistenti.

Manutenzione delle infrastrutture: la sicurezza dei ponti tema del webinar organizzato dal CNIM il 09.07.2020

Il 09.07.2020 si è tenuto il webinar Linee Guida per la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei PONTI promosso dal CNIM in collaborazione con DEI Consulting, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, Fondazione dell’Ordine della Provincia di Potenza e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Potenza.
All’evento, coordinato dal Prof. Ing. Misiti, Presidente del CNIM hanno partecipato illustri relatori: il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Ing. Massimo Sessa; il Prof. Ing. Walter Salvatore – Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università di Pisa; Prof. Ing. Andrea Del Grosso – Professore a contratto di Gestione e Monitoraggio delle Infrastrutture presso l’Università di Genova; Prof. Ing. Franco Braga – Professore ordinario di Rischio sismico delle strutture presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Ing. Emanuele Renzi – Coordinatore Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Dopo una panoramica generale delle Linee Guida, sono stati esaminati nel dettaglio i singoli aspetti delle sezioni di cui si compone il documento che rappresenta, mediante un approccio “risk based” e la determinazione di una “classe di attenzione” (cinque classi: Bassa, Medio-Bassa, Media, Medio-Alta ed Alta), uno strumento avanzato, univoco ed uniforme per tutti i gestori sul territorio nazionale coinvolti nella verifica della sicurezza delle infrastrutture.
L’approvazione delle Linee Guida da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici rappresenta un ulteriore passo verso il miglioramento del patrimonio infrastrutturale italiano a cui anche il CNIM ha fornito il proprio contributo sviluppando il testo sulla Linee Guida per la manutenzione delle infrastrutture nel territorio – edito dall’ Università La Sapienza di Roma e dalla casa editrice DEI; un testo che si propone di rappresentare un riferimento imprescindibile per gli operatori del settore.
Proprio sulla centralità della formazione e qualificazione degli operatori si è soffermato, nel suo intervento, il Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici; temi questi, molto cari al Comitato da sempre impegnato nella diffusione della cultura della manutenzione.

#edilizia: passi avanti nell’efficienza energetica del settore edile

Con il D.lgs 48/2020, pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale, la normativa italiana ha recepito le disposizioni della Direttiva 2018/884/UE sull’efficienza energetica del settore edile.
Attraverso l’impiego di sistemi tecnologici evoluti, gli edifici saranno sempre più interconnessi con l’ambiente circostante migliorando il funzionamento energetico degli impianti.
A tale scopo, il nuovo decreto stabilisce che, negli edifici di nuova costruzione e in quelli sottoposti ad importanti lavori di ristrutturazione, siano previsti in fase di progettazione sistemi di automazione e controllo.
La presenza di impianti smart permetterà di ottenere alte prestazioni energetiche contribuendo a rendere sempre più concreto il futuro del settore edile caratterizzato da costruzioni tecnologiche e automatizzate.

#restauro: quando improvvisare porta a danni irreparabili. In Spagna l’ultimo caso

La BBC (il servizio pubblico radiotelevisivo inglese) ha riportato di recente la notizia di un restauro ai danni dell’opera “Immacolata Concezione” di Bartolomé Esteban Murillo in Spagna. Il lavoro, eseguito da un restauratore amatoriale, ha danneggiato l’opera in maniera irreparabile.
Ad oggi, il quadro normativo spagnolo non tutela il lavoro dei restauratori professionisti nel riportare all’antico splendore le opere d’arte che rappresentano un valore non solo per chi le possiede ma per l’intera umanità.
L’episodio ha fatto da amplificatore all’Associazione professionale dei restauratori e dei conservatori (Acre) spagnola che da tempo lamenta l’assenza di una normativa adeguata. Sebbene, infatti, per le opere riconosciute come Beni Culturali, i lavori di restauro e di conservazione devono essere comunicati al Governo, lo stesso non avviene per opere minori che, non registrate al Ministero della Cultura, sono più esposte agli interventi di mani incompetenti.
In Italia abbiamo un quadro normativo più strutturato, basato sulla qualifica del personale, delle imprese e la definizione di norme tecniche da parte dell’UNI (Serie Uninormal).
Bisogna tuttavia investire nella cultura del restauro e della manutenzione, aspetti fondamentali della nostra civiltà, per tutelare il patrimonio culturale collettivo.

Ponte di Messina: non più un sogno ma un progetto concreto

Durante la conferenza stampa del 3 giugno 2020 sulla Fase 3 dell’emergenza sanitaria, il premier Giuseppe Conte si è mostrato aperto alla realizzazione del Ponte di Messina, tornando a parlare di un argomento su cui, nel corso degli anni, i vari Governi si sono più volte confrontati purtroppo più su basi ideologiche che tecniche.
Sebbene l’attuale esecutivo non consideri il Ponte sullo Stretto tra le infrastrutture del Mezzogiorno da realizzare nel breve periodo, il Presidente CNIM Prof. Ing. Misiti (già Presidente del Consiglio LLPP), in un recente intervento online, ha affermato che ci sono tutti gli elementi che fanno propendere in modo favorevole ad una sua imminente costruzione.
I tempi sono infatti maturi per la costruzione del Ponte che servirà a colmare il gap da sempre presente tra il Mezzogiorno e il Settentrione. Inoltre, la realizzazione del Ponte oggi non comporta alcuno sforzo ulteriore. In termini economici, nel 1997 è stato indetto un appalto vinto da una cordata di aziende che risulta essere ancora oggi valido. Dal punto di vista infrastrutturale, si è raggiunto negli ultimi anni un elevato livello di innovazione dei materiali che consentono interventi strutturali meno impattanti e molto più sicuri.
Il Ponte di Messina, dunque, presenta tutte le caratteristiche per essere considerato non più un sogno bensì un progetto che deve e può essere realizzato.

Infrastrutture: dal MIT 30 milioni di euro per la progettazione delle opere prioritarie

Entro il 04.08. 2020 gli enti locali possono presentare la domanda per accedere ai 30 milioni stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) mediante il DM 594/2019, di recente pubblicazione. Le risorse possono essere impiegate per redigere progetti di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo dell’Italia, nonché la Project review delle infrastrutture già finanziate.
Il MIT ha, inoltre, previsto che le risorse siano ripartite in modo equo tra Autorità Portuali, Città Metropolitane, Comuni Capoluogo delle Città Metropolitane, Comuni Capoluogo di Regione o di Provincia Autonoma e i Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti.

Per consultare la documentazione necessaria clicca qui

Ripartire in sicurezza: le Linee Guida del CNPI saranno il vademecum per redigere i nuovi piani in sicurezza

Il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (CNPI) ha pubblicato di recente le Linee Guida per la gestione del rischio epidemiologico in fase2. Il documento “Professione tecnica. Guida per la ripartenza” rappresenta un vademecum per supportare i periti industriali e tutti i professionisti di settore a districarsi tra le numerose norme e provvedimenti anti-Covid.

Nel redigere la Guida, sono stati analizzati 4 macrosettori: Informatica; Edilizia; Sicurezza; Termotecnica per ciascuno dei quali il CNPI ha fissato su carta le istruzioni da seguire per ripartire in sicurezza.

Il Presidente del CNPI Giovanni Esposito ha definito le Linee Guida un importante strumento in grado di preparare i professionisti ad affrontare in modo adeguato le nuove sfide che li attendono.

E’ possibile consultare le Linee Guida del CNPI cliccando qui


	

Le ferrovie italiane ripartono dalla manutenzione delle stazioni: maxi bando di RFI

Un finanziamento da 654 milioni di euro per il riassesto delle stazioni ferroviarie dislocate su tutto il territorio nazionale. E’ il maxi bando che Rete Ferroviaria Italiana (RFI), socio CNIM, ha predisposto per la manutenzione dei fabbricati ferroviari. Oggetto dell’intervento sono le stazioni raggruppate in macrolotti geografici indicate con il nome delle città principali (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona). L’esecuzione dei lavori di manutenzione interesserà i fabbricati adibiti ad attività ferroviarie, compresi i siti della fondazione FS Italiane, e gli impianti tecnologici. Sono, inoltre, inclusi lavori di ripristino di impianti ferroviari usurati dal tempo oppure danneggiati da atti vandalici.
La gara, suddivisa in 15 lotti, offre la possibilità ai concorrenti di partecipare a tutti i lotti ma saranno vincitori solo di uno. La commissione giudicante assegnerà i lotti scegliendo, tra l’altro, l’offerta economica più vantaggiosa.

Il bando di gara è pubblicato sul sito ufficiale RFI

Manutenzione delle Infrastrutture: un’opportunità da cogliere per la ripresa dell’economia italiana

L’Italia sta ripartendo anche se, dopo la lunga pausa dei mesi scorsi, bisogna agire in modo rapido e concreto per rimettere in moto il sistema economico. Federbeton in un recente articolo individua nella manutenzione delle infrastrutture e degli edifici pubblici e privati, la chiave per avviare nuovamente il motore dell’economia italiana.
In quest’ottica, la filiera del calcestruzzo continua ad avere un ruolo in primo piano non solo perché rappresenta in Italia il 7% degli investimenti in costruzioni, ma anche per gli elevati livelli di performance raggiunti ad oggi, e possibili grazie alla realizzazione di materiali sostenibili e innovativi, ma al tempo stesso duraturi.
Occorre investire, dunque, nella ricostruzione di strade, ponti, scuole, ospedali, secondo i requisiti di sicurezza e sostenibilità contemplati dal Green New Deal, il progetto europeo della sostenibilità ambientale su cui l’Europea ha puntato per il futuro economico.

Recovery Fund: investimenti nel settore edilizio per il rilancio dell’economia europea

Lo scorso 30 aprile, FIEC, EBC e CPE, le Federazioni europee delle costruzioni e dei produttori di materiali da costruzione, hanno chiesto che una parte del Recovery Fund, pari a circa 320 miliardi di euro, venga allocata al settore Edile per compensare le evidenti perdite riscontrate durante l’emergenza sanitaria, ma anche per innescare un effetto moltiplicatore dell’edilizia i cui benefici si riverserebbero su tutta l’economia europea. Le tre Federazioni di recente sono tornate sull’argomento rivolgendosi al Commissario del mercato interno Thierry Breton per rimarcare soprattutto gli aspetti positivi degli investimenti nel settore delle Costruzioni, che alcuni Stati membri considerano particolarmente elevati. Della stessa opinione risulta anche il Rapporto Investimenti 2018/2019 secondo cui gli investimenti nel settore Edile generano ricadute positive anche su altri settori economici, in quanto creano nuovi posti di lavoro e contribuiscono ad una migliore qualità della vita per i cittadini.
Le Associazioni del settore chiedono quindi alla Commissione Europea una proposta di rilancio concreta, che tenga in considerazione interventi economici anche per il settore edile che rappresenta il 20% del PIL dell’UE, riconoscendogli un ruolo fondamentale nella salvaguardia della ripresa economica europea nella fase post-pandemica.

Valutazione di Impatto Ambientale: pubblicate le Linee Guida del SNPA su come redigere gli studi di impatto ambientale

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha pubblicato di recente le Linee Guida 28/2020 per definire il processo e i contenuti per la redazione e la valutazione degli studi di impatto ambientale. Tale documento fa seguito alle modifiche normative introdotte con il Dlgs 104/2017 alla parte seconda del Testo Unico dell’ambiente, in cui si prevede l’adozione di linee guida nazionali e norme tecniche per redigere documenti finalizzati allo svolgimento della valutazione di impatto ambientale.
Le Linee Guida si riferiscono ai diversi contesti ambientali ed hanno l’obiettivo di fornire indicazioni pratiche chiare e il più possibile esaustive.
L’utilità del lavoro prodotto dal SNPA risiede in particolar modo nella sua completezza, in quanto il documento costituisce per tutti gli attori coinvolti una guida completa che tiene conto dei fattori ambientali, delle interazioni e delle necessarie opere di mitigazione e di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici e di compensazione.

E’ possibile consultare le Linee Guida SNPA cliccando qui

 

Semplificare gli appalti pubblici, si può, applicando il Vademecum ANAC

L’emergenza pandemica ha riportato nuovamente alla luce la necessità di accelerare e semplificare le procedure di gara senza per questo sconfinare in situazioni di irregolarità.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha realizzato un Vademecum per aiutare le stazioni appaltanti ad effettuare appalti semplificati ed in tempi rapidi in situazioni di emergenza. Il documento è stato pensato per orientare i funzionari pubblici ad una lettura agevole dei riferimenti normativi, con l’obiettivo di fornire una ricognizione delle norme attualmente in vigore così da far fronte non solo all’attuale emergenza pandemica ma anche ad altre situazioni in cui risulta necessario, in presenza dei presupposti di legge, un’accelerazione o semplificazione delle gare.
La possibilità di velocizzare le procedure per gli appalti è già regolamentata dal Codice dei Contratti attraverso varie disposizioni, quali l’assegnazione di appalti senza pubblicare i bandi di gara in presenza di determinate circostanze, le autodichiarazioni e i controlli ex post, e la ricezione di forniture in vie d’urgenza anche senza aver stipulato un contratto. Sull’argomento si è espressa anche la Commissione Europea mediante la Comunicazione 2020/C I/01 recante gli Orientamenti della Commissione Europea sull’utilizzo del quadro in materia di appalti pubblici nella situazione di emergenza connessa alla crisi del Covid-19 che legittima l’uso di procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando per soddisfare esigenze immediate durante l’emergenza pandemica.
E’ evidente, dunque, che la normativa vigente preveda da tempo misure a supporto delle amministrazioni per attuare procedure più rapide negli appalti di gara e in situazioni di emergenza. Tuttavia, nell’articolato sistema normativo a volte si rischia che le stesse norme restino sconosciute e quindi non attuate nei casi previsti.
Così come il Vademecum approntato dall’ANAC è stato realizzato per aiutare le amministrazioni a velocizzare le procedure lì dove previsto dalle norme legislative, si auspica il profilarsi di documenti simili che supportino le amministrazioni e gli attori interessati ad orientarsi all’interno della normativa così da poterne trarre il maggior beneficio possibile.

Strage di Ustica: Stato condannato da una sentenza che ribalta il parere dei tecnici

I ministeri della Difesa e dei Trasporti sono stati condannati a pagare 330 milioni di euro per risarcire la compagnia aerea Itavia, proprietaria del Dc9 che il 27 giugno del 1980 esplose in volo nella strage di Ustica portandosi via la vita di 81 persone fra passeggeri e membri dell’equipaggio. A stabilirlo, come scrive il Sole 24 Ore, è stata la Corte d’Appello di Roma con una sentenza pubblicata il 22 aprile scorso. “Una sentenza stupida e inaccettabile basata sulle cronache dei giornali”. A dirlo all’AdnKronos è il Prof. Ing. Aurelio Misiti, Presidente del CNIM ed ex Presidente della Commissione Peritale che si avvalse della collaborazione dei maggiori esperti nazionali e internazionali, commentando la sentenza. “A dare avvio a queste sentenze civili – spiega Misiti – è stato un giudice onorario, cioè un avvocato in pensione, che ha determinato la prima sentenza a cui tutti gli altri hanno dato ragione incalzati dall’opinione pubblica del tempo. Queste sentenze non hanno stabilito chi aveva sparato il missile, eppure hanno emesso una pronuncia di colpevolezza inaccettabile”. In “un Paese serio – aggiunge Misiti – non ci dovrebbero essere due sentenze, una penale e una civile, contraddittorie. Quella civile non si è basata sulle conclusioni degli esperti del collegio peritale ma ha semplicemente raccolto dati giornalistici ed
emesso una sentenza sbagliata”.
La “Commissione peritale da me presieduta – prosegue Misiti – concluse che la strage di Ustica non aveva assolutamente nulla a che fare con un missile e che l’unica soluzione spiegabile tecnicamente era quella di una bomba collocata dietro una delle toilette dell’aereo”.
Conclude Misiti: “L’unico rapporto valido è quello del collegio peritale che ha lavorato quattro anni e ha portato a una conclusione inconfutabile da un punto di vista tecnico. La causa è stata questa, una bomba a bordo, ma non lo vogliono capire, e adesso Itavia gongola per una sentenza stupida”.