Prof. Aurelio Misiti: “Il Ponte sullo Stretto è parte integrante del corridoio europeo Berlino-Malta: va quindi inserito nel sistema Alta Velocità”

In una recente intervista apparsa su Ingenio, il prof. Aurelio Misiti, Presidente del CNIM, ha affrontato il tema della sicurezza strutturale degli edifici storici vincolati siti in zone sismiche, della semplificazione normativa, del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, della transizione digitale nella PA e del Ponte sullo Stretto.

Il Prof. Aurelio Misiti ha dichiarato di trovare interessante l’idea di Bebbe Grillo di formare un nuovo organo di consulenza dello Stato, composto da 5 a 9 esperti, tra rappresentati dei Lavori Pubblici, dell’Ambiente e di altri Enti Statali, un vero e proprio Consiglio Superiore unitario per dare risposte rapide ed equilibrate alle richieste di consulenza dell’Esecutivo. “Io ritengo che non sia tanto importante il numero dei componenti – afferma il Presidente del CNIM – quanto il tempo massimo impiegato per avere il parere, che non deve mai superare i 30-45 giorni. Così si vuol fare e si fa in Francia, dove però c’è un Pubblica Amministrazione molto efficiente.”

“Sulla sicurezza strutturale degli edifici storici vincolati, siti in zone sismiche, vi sono contraddizioni tra normative che spesso possono impedire la loro salvaguardia – ricorda il Prof. Misiti – È necessaria l’unificazione di tali norme e demandare a un unico soggetto valutatore e decisore, capace di assicurare lunga vita al patrimonio più importante dello Stato. Un Consiglio Superiore Tecnico/Normativo trasversale, unico e multidisciplinare, potrebbe portare ai massimi livelli la resistenza antisismica i tali edifici, tutelandoli il più a lungo possibile.”

Il parere del Presidente del CNIM sulla complessità normativa è molto chiaro: “Vanno aboliti i decreti attuativi delle leggi. Occorre però varare leggi senza alcun difetto e corredate dalle norme attuative. Un Consiglio Superiore dello Stato, composto da rappresentanti dei principali Ministeri e di altri Istituti come il Consiglio di Stato, Tar, Avvocatura, potrebbe semplificare profondamente l’apparato normativo italiano.”

Chiamato a esprimere il suo parere sul Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Prof. Aurelio Misiti ha dichiarato che: “nonostante le carenze di personale e di fondi disponibili registrate negli ultimi anni, ha fatto fronte a numerosi impegni a cui è stato chiamato, grazie alla dedizione di molti funzionari pubblici e docenti universitari di ingegneria e di architettura. Pertanto il mio giudizio non può che essere complessivamente positivo, sia sui vertici (Presidente Generale e Presidenti di sezione) che sui membri e invitati.”

“Non c’è dubbio che i compiti affidati a un organismo così importante richiedono strutture di supporto tecniche , scientifiche, amministrative e legali, che consentano all’organismo di operare in tempi brevi e nella massima consapevolezza che le scelte fatte sono le più sicure da ogni punto di vista – ha continuato il Presidente del CNIM – Il Presidente Generale non può dipendere dall’Esecutivo. Cosi è stato per 150 anni. Oggi, grazie a una legge di pseudo riforma, cadendo il Governo decade anche il Presidente Generale. Il che significa che può non esserci indipendenza di giudizio del Consiglio.”

Interrogato su quale possa essere una soluzione continua ed efficace per permettere la transizione digitale nella PA, il Prof. Misiti ha risposto che: “La trasformazione che introdurrà nella Pubblica Amministrazione a ogni livello la digitalizzazione impone la formazione e l‘aggiornamento del personale a ogni livello dello Stato, delle Regioni, dei Comuni e di tutti gli Enti pubblici. La formazione e l’aggiornamento dovranno essere continui e di alto livello qualitativo. Va perseguita pertanto la collaborazione più stretta tra le Università e l’apparato pubblico nel suo complesso. L’ Università non più torre d‘avorio ma struttura capace, oltre al lavoro scientifico di base, di svolgere attività applicativa delle scienze, che farà fare salti di qualità alla vita degli europei.”

Infine il Presidente del CNIM, interrogato in merito al Ponte sullo Stretto, ha avuto modo di esporre la sua posizione: “la crisi sanitaria e le disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud del nostro Paese hanno indotto l’Europa a stanziare a favore dell’Italia oltre 200 miliardi di euro, tra prestiti e assegnazioni a fondo perduto. I fondi vanno utilizzati per rendere più competitivo il territorio, per ridurre i divari territoriali di PIL, reddito e benessere, per formazione e ricerca, per il completamento dei corridoi TEN-T con l’Alta Velocità ferroviaria e autostradale, compresa la costruzione del Ponte sullo Stretto. Ci potrà essere così una crescita economica che ridurrà il debito pubblico e ammodernerà il Paese con infrastrutture adeguate al terzo millennio.”

“Per il termine infrastrutture intendo: ogni organica connessione di elementi all’interno del sistema dotata di configurazione riconoscibile. – ha continuato il Presidente del CNIM – Una cifra elevata Investita al Sud va eseguita con un progetto di sistema comprendente le infrastrutture della logistica e dei servizi, infrastrutture delle innovazioni, della cultura del benessere e degli stili di vita.

I primi tre sottoprogetti sono:

  • le autostrade del mare al servizio della portualità e delle ZES- Zone Economiche Speciali;
  • l’Alta Velocità ferroviaria e autostradale Salerno-Catania, compreso il Ponte sullo Stretto opportunamente aggiornato;
  • modelli e stili di vita nova.

La transizione ecologica richiede un cambiamento radicale della produzione di energia elettrica, si passerà dalle centrali a combustibili fossili alle celle a combustibile di idrogeno verde. Le Ferrovie dello Stato sono in grado, nel giro di due anni, di realizzare un sottoprogetto per intere regioni da inserire nel progetto di sistema. La prima regione potrebbe essere la Sardegna che attualmente ha tutti i treni a trazione diesel.

Il Ponte sullo Stretto di Messina fa parte integrante del corridoio europeo Berlino-Malta e pertanto va inserito nel sistema Alta Velocità. È quindi un’opera indispensabile per il Sud, per l’Italia e per l’Europa. Questa, a mio avviso, la riduzione dei costi dovuta ai progressi tecnico-scientifici che va introdotta nell’aggiornamento del progetto: dai 5 miliardi di euro circa del progetto con campata di 3300 metri si scende a un miliardo e trecento milioni di euro, prevedendo in mare i due pilastri a distanza massima di 2000 metri. In merito alle temute infiltrazioni mafiose ritengo che esse vadano contrastate in tutti i cantieri dell’Alta Velocità e delle altre opere in esecuzione. A tal fine vanno previsti investimenti suppletivi atti a sconfiggere definitivamente la malavita organizzata.”

Intervista completa a cura di Andrea Dari disponibile su Ingenio.

 

 

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IPCEI sull’idrogeno: è possibile presentare i progetti al MISE entro il 12 febbraio

Tutte le imprese interessate potranno inviare, entro e non oltre il 12 febbraio, la candidatura dei propri progetti per partecipare al relativo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI), lungo la filiera strategica del valore dell’idrogeno, nell’ambito delle iniziative promosse dall’Italia in accordo con gli Stati Membri dell’Unione Europea e la Commissione Europea.

È possibile candidare tutte le progettualità altamente innovative e parte della catena dell’idrogeno per essere incluse in un nuovo IPCEI, dalla produzione dell’idrogeno e delle relative attrezzature (per lo stoccaggio o per il trasporto), all’utilizzo dell’idrogeno per la mobilità, agli usi industriali (sopratutto nei settori di alta intensità energetica).

Per le modalità di partecipazione, rimandiamo alla relativa sezione nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Efficientamento energetico: il MiSE ha firmato 7 protocolli con i Comuni delle isole minori del Mezzogiorno

Sono previsti oltre 12 milioni di euro per interventi su edifici pubblici e illuminazione stradale nei 7 Protocolli sottoscritti dal Ministero dello Sviluppo Economico e i Comuni delle isole del Mezzogiorno non interconnesse o in via di interconnessione con la rete elettrica nazionale.

Gli interventi previsti sono di efficienza energetica negli edifici e nelle infrastrutture pubbliche e rientrano nell’ambito del Programma Operativo Complementare (POC) Energia e Sviluppo dei Territori.

Nello specifico sono stati scelti 15 progetti destinati alle isole di Tremiti, Capri, Pantelleria, Ustica, Lampedusa e Salina, per interventi su scuole, case comunali e altri edifici di interesse della collettività, oltre all’ammodernamento dei sistemi di illuminazione stradale.

Il MiSE è già al lavoro su una seconda edizione della misura, le cui modalità saranno rese note prossimamente.

Scozia: al via il primo progetto di riscaldamento domestico a idrogeno verde

A partire dalla fine del 2022 a Levenmouth, in Scozia, 300 abitazioni sperimenteranno il riscaldamento domestico a idrogeno verde. Questo sarà reso possibile dal progetto H100 Fife della compagnia energetica SNG, che ha ricevuto il via libera da Ofgem, l’ente governativo che regola il mercato del gas e dell’elettricità nel Regno Unito.

Per quattro anni consecutivi SNG costituirà il gas naturale impiegato per il riscaldamento e la produzione di acqua calda con idrogeno prodotto con l’elettrolisi dell’acqua, in un impianto locale alimentato da una vicina turbina eolica offshore.

Dal momento che questa nuova rete sarà parallela a quella già presente di gas naturale, gli abitanti potranno scegliere autonomamente se continuare con il vecchio sistema o se sperimentare il nuovo combustibile.

Questi primi 300 utenti avranno l’allaccio alla nuova rete e l’istallazione dei nuovi terminali (boiler, caloriferi e fornelli) gratuiti, mentre la fornitura di idrogeno avrà esattamente lo stesso prezzo di quella attuale del gas.

Tutto ciò sarà reso possibile grazie a un finanziamento pubblico di 18 milioni di sterline, con l’obiettivo di accelerare il raggiungimento dei target climatici del Regno Unito, che punta a sviluppare 5 GW di elettrolizzatori e la prima Hydrogen City, nel 2030.

2,5 milioni di euro a disposizione dei Comuni siciliani per progettare opere pubbliche

I Comuni siciliani potranno accedere al Fondo di rotazione dedicato alla progettazione e richiedere circa 2,5 milioni di euro per la progettazione di interventi su strade, impianti di depurazione, scuole e altre opere in linea con il Piano di azione e coesione (Pac 2014-2020).

La riapertura dei termini per accedere al fondo è stata promossa dall’Assessorato regionale delle infrastrutture e della mobilità. Infatti il Dipartimento tecnico aveva verificato che alcuni Comuni, a seguito dell’assegnazione dei fondi, avevano rinunciato o erano risultati inadempienti. Da questa analisi è emerso che le risorse ancora disponibili ammontano circa a 2,5 milioni di euro.

Le domande fino a ora sono circa una settantina, corrispondenti a circa la metà di quelle che erano state presentate dalle amministrazioni locali. I finanziamenti, che si aggirano attorno ai 5 milioni di euro, verranno impiegati in lavori come la ristrutturazione degli edifici scolastici, il recupero delle aree urbane, la riqualificazione delle strade e gli interventi di messa in sicurezza del territorio.

Centro studi Caporale: per l’Ente fiera di Catanzaro “decisivo il ruolo di Aurelio Misiti”

“Ultimata l’opera dell’Ente fiera, nell’area Magna Graecia del quartiere marinaro di Catanzaro, una imponente e importante struttura unica nel suo genere in tutta la regione, che potrà essere una straordinaria occasione di sviluppo per il nostro territorio.” Scrive in una nota il Centro studi politico-sociali “Don Francesco Caporale”.

“Nell’esprimere soddisfazione per questo traguardo raggiunto, e con l’auspicio che sia in grado di fornire anche la creazione di tanti posti di lavoro per i nostri giovani, – prosegue la nota – cogliamo anche l’occasione per rinfrescare la memoria sul percorso che ha portato alla concretizzazione di una struttura costata 5 milioni di euro, fondi recuperati grazie all’intervento dell’allora deputato Aurelio Misiti.”

“La scelta di realizzare il centro espositivo fieristico nell’area Magna Graecia – si legge ancora – arriva dopo il superamento della delocalizzazione in Parco Romani operata dalla amministrazione di centrosinistra nel 2010, che aveva fortemente compromesso la concessione del finanziamento di 5.000.000 di euro già stanziato per l’opera.”

“Vogliamo, quindi, ricordare il decisivo ruolo avuto nel raggiungimento di questo obiettivo dall’ex assessore Fulvio Scarpino che ebbe il coraggio di denunciare come la delocalizzazione dell’Ente Fiera all’interno di Parco Romani avrebbe di fatto comportato la perdita del finanziamento, oltre che il tracollo finanziario della Catanzaro Servizi, e tutto quello che avrebbe comportato con le successive ricadute economiche e sociali”.

“Ma il merito di un tale impegno per la città, oltre all’ex assessore Scarpino, va soprattutto riconosciuto all’Onorevole Aurelio Misiti – prosegue la nota – che unico politico nel totale silenzio della classe politica nazionale in quella occasione è prontamente intervenuto per scongiurare il rischio che Catanzaro subisse l’ennesima depauperazione.”

“Quindi, è doveroso non dimenticare, per ricordare che esiste anche qualche amministratore, qualche parlamentare, che prende con grande senso del dovere e responsabilità il compito di rappresentare la propria terra, difendendone le prerogative e dando voce alle istanze collettive, mettendo l’interesse personale sempre e comunque in secondo piano. Perché la buona politica deve essere interpretata sempre come servizio.”

Economia circolare: il TAR approva l’utilizzo in cementeria di materiali alternativi al posto dei combustibili fossili tradizionali

La sentenza del TAR Lazio n.219/2021 ha sancito il via libera all’utilizzo in cementeria di materiali alternativi (derivanti dalla raccolta differenziata, come plastica o carta) al posto dei combustibili fossili tradizionali.

Questo è uno degli aspetti che emerge dalla sentenza del TAR Lazio in merito al ricorso presentato otto anni fa da Legambiente e dal comitato di cittadini della Val D’Arda (PC) contro l’autorizzazione che la Regione Emilia-Romagna aveva concesso a Buzzi Unicem, per l’utilizzo del Combustibile Solido Secondario, come definito dal Decreto Ministeriale n.22 del 14 febbraio 2013.

Con questa sentenza viene ribadita la legittimità del DM n.22/2013, rendendolo parte del quadro più generale delle politiche europee per la produzione e lo sviluppo dell’economia circolare.

 

L’Hydrogen Council arriva a superare i 100 membri: un ulteriore passo verso un maggiore utilizzo dell’idrogeno a livello globale

L’Hydrogen Council, la coalizione globale delle aziende impegnate nell’accelerazione della transizione energetica verso l’idrogeno, martedì 12 gennaio ha accolto 17 nuovi membri. Fondato nel 2017 da 13 membri, il consiglio conta oggi 109 compagnie provenienti da più di 20 Paesi di tutto il mondo, raggruppando un’ampia gamma di settori parte dell’intera catena del valore dell’idrogeno.

All’Hydrogen Council si sono aggiunti sei nuovi membri del direttivo: CF Industries, Chemours, MSC Group, SABIC, Solvay e Uniper; nove membri di supporto: ACME, Black & Veatch, Bureau Veritas, Delek US Holdings, Enbridge Gas, PETRONAS, Reliance Industries Limited, Sinoma Science & Technology e Tokyo Gas; e due nuovi investitori: GIC e Natixis. Con l’arrivo di questi nuovi membri l’Hydrogen Council continua a crescere non solo nel numero ma anche nella diversità.

I nuovi membri hanno sedi in Europa, negli Stati Uniti e in Asia, e si occupano di settori quali logistica e trasporto (MSC Group), chimico (Chemours, SABIC, Solvay), infrastrutture energetiche e distribuzione (Uniper, Delek US Holdings, Enbridge Gas, PETRONAS, Tokyo Gas), produzione di ammoniaca (CF Industries), materiale tecnologico (Sinoma Science & Technology), verifiche e certificazioni (Bureau Veritas), ingegneria e costruzioni (Black & Veatch) e finanza (GIC, Natixis). La compagnia di energia solare ACME e il conglomerato Reliance Industries Limited sono le prime compagnie indiane a entrare a far parte del consiglio.

L’annuncio è arrivato contestualmente all’aumento da parte dell’Hydrogen Council e dall’industria dell’idrogeno mondiale dell’impegno necessario per affrontare i prossimi step per ottenere un effettivo sviluppo dell’economia dell’idrogeno globale.

 

Il nuovo regolamento del Lazio in materia di conduzione, manutenzione, controllo e ispezione degli impianti termici

Entrerà in vigore a partire da fine marzo 2021 il nuovo regolamento in materia di conduzione, manutenzione, controllo e ispezione degli impianti termici. Si tratta del Regolamento 23 dicembre 2020, n. 30 Regolamento di attuazione dell’articolo 21, comma 6 lettere a), b), c), d), g), h) ed i) della legge regionale 22 ottobre 2018 n.7 (Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale) pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio n. 155 del 29 dicembre scorso.

Dall’entrata in vigore del regolamento (prevista per il novantesimo giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio) si intendono abrogate tutte le disposizioni in contrasto o comunque incompatibili con il regolamento stesso.

Il nuovo regolamento disciplina:

  •  le modalità di conduzione, manutenzione, controllo e ispezione degli impianti termici, nel rispetto della normativa vigente;
  •  i termini e le modalità per l’invio alle autorità competenti, da parte degli operatori, dei rapporti attestanti l’avvenuta manutenzione e il controllo degli impianti termici degli edifici;
  •  i requisiti degli organismi e dei soggetti cui le autorità competenti possono affidare le attività di ispezione di cui agli articoli 51, comma 1, lettera d) e 52, comma 1, lettera e), della legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive modifiche;
  •  le modalità di istituzione e gestione del catasto regionale degli impianti termici di cui all’articolo 10, comma 4, lettere a) e b), del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 (Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192) e successive modifiche;
  •  l’istituzione del tavolo tecnico regionale composto dai rappresentanti della Regione, della Città metropolitana di Roma Capitale, delle province e dei Comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti ai fini dell’uniforme applicazione delle disposizioni di cui al presente regolamento;
  •  l’istituzione del comitato di indirizzo impianti termici composto dai rappresentanti di Regione, Anci Lazio, UPI Lazio, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e delle organizzazioni e associazioni di categoria ai fini del coordinamento tra gli interessi delle categorie ivi rappresentate e di promozione e indirizzo di protocolli di intesa e campagne informative;
  • i limiti minimo e massimo del contributo di cui all’articolo 10, comma 3, lettera c), del d.p.r. 74/2013.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il Bollettino ufficiale della Regione Lazio del 29 dicembre

Il patto ferroviario di FS italiane per la mobilità anche tra le metropoli e i piccoli borghi

Il Gruppo FS italiane, con oltre 1800 cantieri attivi, punta a contribuire in maniera determinante alla connettività e allo sviluppo dell’Italia. L’obiettivo è incrementare sia i collegamenti dal nostro Paese verso l’Europa, che quelli tra le metropoli italiane e i piccoli borghi, assecondando le nuove esigenze dei viaggiatori in materia di maggiore sicurezza e la crescente richiesta di mobilità elettrica nei centri urbani. Alla luce di questo, il Gruppo FS Italiane sta re-ingegnerizzando il modello di offerta dell’alta velocità, per creare una rete di accessibilità diffusa che punti anche allo sviluppo dei piccoli e medi centri urbani e della loro riqualificazione più sostenibile.

Gli investimenti previsti riguardano l’intera Penisola. Nel Settentrione i principali sono il Terzo Valico dei Giovi e il prolungamento dell’alta velocità da Brescia a Verona (che poi raggiungerà Venezia). Il potenziamento della linea Milano-Genova prevede la realizzazione di 53 chilometri di nuova linea, di cui 37 in galleria. Mentre nel Mezzogiorno i maggiori investimenti riguardano la linea ad alta capacità Bari-Foggia-Napoli, che verrà completata entro il 2026. Sarà quindi possibile viaggiare tra Napoli e Bari in 2 ore, contro le 4 attuali.

Prevista anche la velocizzazione della linea Bologna-Lecce, tra le quali, entro il 2026, sarà possibile viaggiare risparmiando circa un’ora. È previsto un altro grande intervento strutturale nel Mezzogiorno: verrà velocizzata fino a 250 chilometri all’ora la linea Messina-Catania-Palermo. Previste infine l’innovazione e la riqualificazione delle stazioni di Roma Termini, Roma Tiburtina e quella degli ex scavi ferroviari di Milano, da Lambrate a Farini fino a Porta Romana, in cui sorgerà il Villaggio Olimpico per i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026: durante la manifestazione vi alloggeranno gli atleti, per poi divenire un luogo di social housing e student housing, in chiave sostenibile.

L’Unione Europea e l’Italia verso lo sviluppo di tecnologie e sistemi dell’idrogeno

Il CNIM e l’Università degli Studi di Roma La Sapienza hanno consegnato gli elaborati finali alla società RFI, che li ha fatti propri. La Sapienza, l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università della Calabria e il CNIM stanno lavorando da oltre un anno alla seconda convenzione con Trenitalia, che porterà a un risultato storico: verrà sperimentato il treno con doppia alimentazione elettrica dall’esterno e dall’interno.

Ciò consentirà, una volta che il combustibile idrogeno con celle a combustibile diverrà economicamente competitivo, la progressiva riduzione dell’alimentazione tramite pantografo, che di norma utilizza quella prodotta dalle centrali a combustibile fossile. Inoltre una regione come la Sardegna potrebbe trasformare le locomotive con trazione elettrica prodotta dal motore diesel con energia elettrica prodotta con idrogeno e celle a combustibile.

Giovedì 17 dicembre, nel corso dell’evento di lancio dell’IPCEI sull’idrogeno, è stato sottoscritto dai ministri di 22 Stati membri dell’Unione Europea (Italia compresa), più la Norvegia, il Manifesto per lo sviluppo di una catena del valore europea sulle tecnologie e sistemi dell’idrogeno. L’obiettivo è quello di garantire all’UE la leadership nello sviluppo della tecnologia sull’idrogeno.

Con questo accordo i governi firmatari si impegnano a collaborare per progetti di larga scala tramite lo strumento IPCEI, Importanti progetti di comune interesse europeo, sull’idrogeno. Si punterà quindi a: produrre idrogeno sostenibile (soprattutto da fonti rinnovabili), produrre elettrolizzatori a mezzi pesanti di trasporto a idrogeno (come navi, aerei e veicoli commerciali), sviluppare soluzioni per lo stoccaggio, la trasmissione e la distribuzione dell’idrogeno, e implementare le applicazioni industriali dell’idrogeno, per favorire la decarbonizazzione degli impianti industriali.

Ed è anche verso questa direzione condivisa che, lo scorso 23 dicembre, gli amministratori delegati di CDP (Cassa Depositi e Prestiti) Fabrizio Palermo, di Eni Claudio Descalzi e di Snam Marco Alverà hanno firmato una lettera di intenti per avviare una collaborazione strategica nella transizione energetica. Il protocollo di intesa verte su economia circolare, mobilità, biometano e idrogeno, con l’obiettivo di realizzare progetti concreti per permette all’Italia di ridurre del 55% le emissioni di Co2 per il 2030 per poi raggiungere il totale abbattimento nel 2050, come stabilito dall’Unione Europea.

Insieme CDP, Eni e Snam puntano a realizzare “progetti integrati in settori chiave per la transizione energetica come la filiera dell’idrogeno, dell’economia circolare, tra cui l’utilizzo del biometano, e la mobilità sostenibile.” La collaborazione verterà anche alla produzione e all’utilizzo di idrogeno nei trasporti ferroviari.

Eni contribuirà con la produzione di energia elettrica e di energie rinnovabili, Snam nelle infrastrutture, con elettrolizzatori per l’idrogeno, nello stoccaggio e nelle soluzioni logistiche, e CDP nell’ambito economico-finanziario e nella gestione dei rapporti con le istituzioni coinvolte nelle iniziative.

Per una mobilità più sostenibile, i tre Gruppi collaboreranno per la realizzazione di stazioni di rifornimento multifunzione a CNG (gas naturale compresso), LNG (gas naturale liquefatto) e idrogeno, e per creare infrastrutture per l’approvvigionamento di LNG su tutto il territorio nazionale, per i trasporti terrestri e marittimi.

Verranno anche decarbonizzati i settori industriali più critici, come quello delle raffinerie. Ciò verrà reso possibile dallo sviluppo di “Carbon Capture e Storage”, ovvero la cattura e l’immagazzinamento dell’anidride carbonica, per promuovere inizialmente la produzione di idrogeno blu, passando poi progressivamente all’idrogeno verde. Per questo motivo la cooperazione riguarderà anche la realizzazione di infrastrutture e le attività di ricerca e sviluppo per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno o della Co2.

 

Viadotto Polcevera: le cause del crollo secondo i periti

I periti del gip Angela Nutini, incaricati di redigere la relazione sulle motivazioni della tragedia del 14 agosto 2018 a Genova, in cui persero la vita 43 persone, individuano come causa scatenante del crollo del viadotto Polcevera “il fenomeno di corrosione a cui è stata soggetta la parte superiore del tirante Sud- lato Genova della pila 9.” Il documento, di 500 pagine circa, è stato redatto nell’ambito del secondo incidente probatorio, che deve decretare le cause del crollo. I quattro esperti hanno risposto ai 40 quesiti formulati dalla procura.

“Tale processo di corrosione – continuano i periti – è cominciato sin dai primi anni di vita del ponte ed è progredito senza arrestarsi fino al momento del crollo determinando una inaccettabile riduzione dell’area della sezione resistente dei trefoli che costituivano l’anima dei tiranti, elementi essenziali per la stabilità dell’opera.”

“Se i controlli e le manutenzioni fossero stati eseguiti correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il verificarsi dell’evento – aggiungono i periti del gip nella relazione sulle cause della tragedia – La mancanza e/o l’inadeguatezza dei controlli e delle conseguenti azioni correttive costituiscono gli anelli deboli del sistema; se essi, laddove mancanti, fossero stati eseguiti e, laddove eseguiti, lo fossero stati correttamente, avrebbero interrotto la catena causale e l’evento non si sarebbe verificato.”

La conclusione che chiude la relazione non lascia adito a eventuali dubbi: “Non sono stati individuati fattori indipendenti dallo stato di manutenzione e conservazione del ponte che possano avere concorso a determinare il crollo.”

Un progetto di sistema: per il Sud in Italia e per l’Italia in Europa

Pubblichiamo due documenti relativi al “Progetto di Sistema per il Sud in Italia e per l’Italia in Europa,” elaborato congiuntamente da una pluralità di soggetti, variamente impegnati sui fronti della ricerca culturale, economica, sociale e territoriale, della tecnologia e della progettazione.

I documenti contengono: la “sintesi” essenziale delle proposte avanzate nel progetto e l’“analisi” nella quale sono dettagliate condizioni e fattibilità delle suddette proposte.

 

Controllo tecnico delle strutture metalliche: lunedì la prima lezione su Zoom

Si è svolta lunedì 21 dicembre, sulla piattaforma online Zoom, la prima parte del corso Controllo tecnico delle strutture metalliche, organizzato da Newcert e patrocinato dal CNIM. Le quattro ore di lezione (dalle 14.00 alle 18.00) hanno visto la partecipazione attiva di numerosi ingegneri, architetti e non solo, che hanno seguito con interesse le slide e la spiegazione puntuale del docente Claudio Coppa.

La seconda e ultima parte del corso è prevista per lunedì 28 dicembre, sempre dalle 14.00 alle 18.00. L’intero corso vuole essere un’occasione per valutatori nel settore costruzioni, progettisti e consulenti, di approfondire argomenti tecnici quali:

  • Marcatura CE EN 1090
  • Sistema di gestione per le saldature
  • Qualifica del personale
  • Controllo sui materiali

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione a titolo gratuito e un attestato di profitto a pagamento.

Le iscrizioni, per poter frequentare la lezione di lunedì 28 dicembre, sono ancora aperte. Gli interessati possono contattare Newcert a uno sei seguenti recapiti:

  • email: formazione@newcert.it
  • tel: 06.89161068

Il MIT adotta le linee guida per la sicurezza di ponti e viadotti: ora criteri uguali per tutti

Venerdì 18 dicembre, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha firmato il decreto che rende operative le Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti, che erano state pubblicate lo scorso 7 maggio dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Le nuove regole forniscono le indicazioni per il controllo delle condizioni strutturali di ponti e viadotti, cavalcavia e opere similari, presenti lungo strade statali e autostrade gestite da Anas o dai concessionari autostradali. Con queste nuove linee guida vengono definite, per la prima volta in maniera unitaria e senza discrezionalità, le modalità di realizzazione, attuazione e gestione delle infrastrutture stradali e autostradali.

È prevista una prima fase sperimentale di un periodo non superiore ai 24 mesi, che sarà eseguita dal centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile, il Consorzio interuniversitario ReLUIS sotto la supervisione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

“Un passo avanti fondamentale per la sicurezza e la prevenzione del rischio delle infrastrutture di proprietà dello Stato, e una piccola rivoluzione che riguarda sia il monitoraggio che l’efficacia della manutenzione delle opere pubbliche ogni giorno utilizzate dalle persone. – ha dichiarato la ministra Paola De Micheli – È questa la sostanza del Decreto che introduce per la prima volta nel nostro Paese linee guida unitarie e uguali per tutti per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio di ponti e viadotti.”

Pe ulteriori approfondimenti, è possibile consultare le linee guida.

In arrivo il Progetto di sistema per il Sud, per rilanciare le ZES, il Mezzogiorno e l’intero Paese

Sarà di prossima pubblicazione il Progetto di sistema per il Sud, presentato al Governo dall’ing. Aurelio Misiti, presidente del CNIM, dal prof. Adriano Giannola, presidente della SVIMEZ, Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, e dall’arch. Pier Paolo Maggiora, ideatore e direttore del progetto Arge. L’investimento previsto è di circa 80 miliardi di euro.

Tra i vari punti affrontati nel progetto figura anche il rafforzamento delle ZES, Zone Economiche Speciali, recentemente consolidate nel Decreto Crescita, dove viene previsto lo stanziamento di 300 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione per gli anni 2019-2020-2021.

Allo stato attuale, però, le ZES sono in una situazione di stallo per l’assenza dei decreti attuativi che possano rendere fattibile la semplificazione amministrativa e la partenza degli investimenti auspicati nel Decreto Crescita. Successivamente allo sblocco di questa situazione, sarà necessario renderle parte di un unico piano di sviluppo del Mezzogiorno, che preveda anche uno sviluppo di infrastrutture, sia ferroviarie che stradali, moderne e competitive: in questo modo potrà veramente ripartire il Sud e l’Italia Intera.

 

 

Ulrika Francke sarà la prossima presidentessa ISO, per il biennio 2022/2023

L’ISO, l’organizzazione nazionale per la standardizzazione, lo scorso 26 novembre ha annunciato l’elezione della svedese Ulrika Francke come prossima presidentessa, a seguito della votazione degli organi membri. Assumerà il nuovo incarico a gennaio 2022, allo scadere del mandato dell’attuale presidente keniota Eddy Njoroge, prestando servizio come presidentessa entrante nel corso del 2021.

La dott.ssa Ulrika Francke ha una lunga esperienza nella standardizzazione ed è attualmente in carica come vice presidentessa del SIS, l’istituto svedese per la standardizzazione membro dell’ISO. Prima di questo ruolo, dirigeva la BIM Alliance, il cui obiettivo è quello di sviluppare standard per i beni immobili e il settore edilizio. La sua carriera ha abbracciato sia il settore pubblico che quello privato. È stata la vicesindaca di Stoccolma e da allora ha lavorato come CEO di compagnie che operano sia a livelli nazionali che internazionali.

Ponte sullo Stretto: l’aggiornamento nel convegno Zoom organizzato dal Rotary Club

Si è svolto venerdì 27 novembre, alle ore 19.00, l’incontro su Zoom “Ponte sullo Stretto. Verso un rilancio per l’economia italiana e per rendere il Sud un ponte ideale per la crescita del Mediterraneo.” Il convegno è stato organizzato dai Rotary Club Nicotera Medma, da quello di Polistena e da quello di Gioia Tauro.

Dopo i saluti dei presidenti dei tre Rotary club, Mario Romano, Salvatore Auddino e Antonio Castellano, sono intervenuti l’ing. Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici nonché presidente del CNIM, l’on. Silvia Vono, Senatrice e Vicepresidentessa VIII, Commissione Trasporti e Infrastrutture e l’ing. Giovanni Mollica, fondatore della Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno. Le conclusioni sono state a cura di Giovanni Petracca, assistente del governatore del Distretto Rotary 2100, e l’evento è stato moderato dal giornalista Giacomo Francesco Saccomanno.

“Già nel ’97 ho dato un parere sul ponte, me ne occupo almeno da 40 anni, ma la novità rispetto al passato – ha spiegato l’ing. Aurelio Misiti – è quello che sta succedendo in Europa, in particolare in Germania. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è un’ostacolo, a Est c’è la Russia che non permette uno sviluppo verso quella direzione. Ecco quindi che l’unica via che rimane all’Europa è il Sud, il Mediterraneo.”

“Siamo il Paese frontiera verso l’Africa, futuro del Mediterraneo e futuro del mondo” – ha continuato il presidente del CNIM – Dobbiamo essere per primi vicini a questo continente per aiutarlo a sviluppare la democrazia e a utilizzare le materie prime nel suo territorio. L’Europa vuole che l’Italia si sviluppi e l’ha detto chiaramente: per sviluppare l’Italia dovete sviluppare il Mezzogiorno.”

L’ing. Aurelio Misiti ha poi ricordato che l’80% dei calabresi e dei siciliani sono favorevoli alla costruzione del ponte sullo Stretto e che si tratta di un’opera che fa parte di un progetto più ampio e strutturato di sviluppo del Mezzogiorno. Il ponte deve infatti essere inserito in un progetto di sistema che prevede lo sviluppo economico attraverso le ZES (Zona Economica Speciale), la TAV su Roma-Catania (3.30 h) e l’innovazione e la ricerca nella città metropolitana dello Stretto.

“Il ponte sullo stretto è una battaglia che sto portando avanti perché mi sembra un volano di sviluppo per l’Italia in Europa e non solo, ad esempio in Africa, dove guardano i grandi investitori – ha esordito l’on. Silvia Vono – “Il guaio della politica è quando l’ideologia si sovrappone a ciò di cui i territori hanno veramente bisogno.”

“Se ci fosse l’unanimità i tempi per il ponte sarebbero molto più stretti perché i fondi non mancano, il progetto esiste ed è un’opera che potremmo portare subito al tavolo del governo, chiedendo alla ministra di allargare l’area delle 130 opere prioritarie. – ha spiegato la Senatrice – Siamo riusciti far inserire nel piano del Ricovery Found la possibilità di un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Ci sarà una fase in cui dovranno essere esaminati nuovamente gli studi di fattibilità e stiamo cercando di portare avanti il progetto definitivo.”

“La costruzione del ponte e di tutte le infrastrutture che auspichiamo per il Meridione, si inseriscono in un sistema logistico che oggi costituisce un’enorme ricchezza.” – ha dichiarato l’ing. Giovanni Mollica – “La logistica dei trasporti può essere per l’Italia quello che il petrolio è stato per i Paesi arabi.” Ha poi concluso il suo intervento ribadendo che non possiamo lasciarci sfuggire l’opportunità di mettere in atto questo progetto, dopo averne perse così tante.

 

Strutture metalliche: l’importanza di essere ben preparati per scongiurare incidenti

È di qualche giorno fa la notizia dell’esplosione avvenuta nel laboratorio di un’azienda a Morrovalle (MC), nelle Marche, in cui è rimasto ferito il titolare, intento a effettuare delle saldature quando è avvenuto lo scoppio.

Quella dove si è verificato l’incidente è una ditta di lavorazione del ferro e pare che l’uomo stesse effettuando una saldatura quando si è verificata l’esplosione, provocata, secondo le ricostruzioni, da un fusto vuoto ma contenente vapori di solventi.

Fortunatamente il ferito è stato prontamente soccorso dal proprietario di una ditta vicina, che, trovandolo privo di sensi, ha chiamato un’ambulanza che lo ha trasportato all’ospedale per un trauma cranico.

Incidenti come questo purtroppo possono capitare ed è bene essere ben preparati per scongiurarli, conoscendo approfonditamente argomenti tecnici come la marcatura CE EN 1090, il sistema di gestione per le saldature, la qualifica del personale e il controllo sui materiali.

Proprio per dare l’opportunità a valutatori nel settore costruzioni, a progettisti e a consulenti di accrescere queste competenze, il CNIM, Comitato Nazionale per la manutenzione, ha patrocinato il corso Controllo tecnico delle strutture metalliche, organizzato da Newcert. Le lezioni si svolgeranno online, tramite la piattaforma Zoom, i prossimi 21 e 28 dicembre.

 

Controllo tecnico delle strutture metalliche: il 21 e il 28 dicembre il corso su Zoom

Newcert, con il patrocinio del CNIM, Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione, ha organizzato per il prossimo 21 e 28 dicembre il corso Controllo tecnico delle strutture metalliche, che si svolgerà online, tramite la piattaforma Zoom, dalle ore 14.00 alle ore 18.00.

Si tratta di un’opportunità per valutatori nel settore costruzioni, progettisti e consulenti, di approfondire argomenti tecnici quali:

  • Marcatura CE EN 1090
  • Sistema di gestione per le saldature
  • Qualifica del personale
  • Controllo sui materiali

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione a titolo gratuito e un attestato di profitto a pagamento.

Per maggiori informazioni e per iscriversi contattare Newcert a uno sei seguenti recapiti:

  • email: formazione@newcert.it
  • tel: 06.89161068